Un quadro del beato in S. Pantaleone, Venezia

venerdì 14 luglio 2017

Il Beato Luigi ritorna nei luoghi della sua prima formazione

Parrocchia S. Pantaleone in Venezia

Le foto:

  • Olio su tela, opera di Viurica Gribincea, Moldavia, 2015
  • La pittrice Viurica Gribicena e le Sorelle presenti alla celebrazione

Il parroco, in collaborazione con sr Lucia B. che collabora nella catechesi, ricorrendo il bicentenario della nascita del Beato, ha desiderato che una sua immagine venisse proposta alla venerazione dei fedeli, specialmente dei parrocchiani.

Il 30 aprile 2017, alla conclusione della celebrazione eucaristica nella quale lo stesso parroco, con molta efficacia proponeva il percorso del discepolo di Cristo realizzato nella persona del beato Caburlotto, è stata benedetto e posto su un altare un ritratto che viene così descritto per quanti, visitando la chiesa, potranno vederlo:

L’immagine è desunta da una incisione di Felice Cappello, conservata presso il Museo Correr (Ritratti Cicogna). Egli ritrasse dal vivo don Luigi all’età di 32 anni, quando, nel 1849, divenne parroco di S. Giacomo dall’Orio. La famiglia del Beato don Luigi visse nella parrocchia di S. Pantaleone per molti anni. In questa chiesa egli frequentò il catechismo, ricevette il sacramento della Confermazione, celebrò la prima S. Messa (25 settembre 1842). Trascorse qui il primo anno di vita sacerdotale. Pur molto malato fu di aiuto al Parroco don Andrea Salsi, sua guida spirituale fin dalla fanciullezza, specialmente nella catechesi e nell’amministrazione dei sacramenti. Il parroco con Andrea Salsi lo invitò spesso a predicare.

In una omelia il Beato don Luigi ricorda in particolare l’Immacolata Concezione di Maria, a cui la Chiesa di S. Pantaleone, proprio a cura del parroco Salsi, dedicò un altare, tra i primi poi la proclamazione del dogma 1854.

E tu, chiesa di S. Pantaleone che non sei mai stata l’ultima ad accogliere le buone devozioni e che per cura e a spese dello zelantissimo parroco hai un altare dedicato all’Immacolata, parla tu della potenza di questa protezione”. (Omelia, Archivio FsgCaburlotto, Ve).

L’educatore procuri di richiedere a ciascuno quanto può meglio rispondere alle sue attitudini. Mons. Luigi Caburlotto